lunedì 18 febbraio 2013

COMUNICANDO

La comunicazione interpersonale



  
Comunicare: Far partecipe, rendere comune ad altri, di­videre in­sieme, rendere noto, palesare, conversare, manife­stare, far comune i propri sentimenti e pensieri, aver con­tatto, relazione...
N. Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana


L'azione del comunicare" non è un'azione semplice ma più esattamente un "processo di azioni" diverse e cor­re­late fra di loro. Non si tratta infatti solo di "rendere noto" qualcosa a qualcuno, ma anche di "aver contatto, rela­zione" con questo qualcuno.
Da un punto di vista meccanico si può asserire che la comunicazione sia una trasmissione di informazioni/messaggi, attraverso un codice prestabilito, utilizzando un canale condiviso.


Questo è dunque lo schema di base di ogni forma di comunicazione. Emittente e ricevente sono i soggetti del processo comunicativo. Il messaggio è l'oggetto dello stesso processo ed è co­stituito da un insieme di informa­zioni di base (parole, im­magini) che strutturate in un certo modo (codice) formano i contenuti della comunicazione.

Il codice svolge il ruolo di sintonizzatore tra emittente e rice­vente: solo se entrambi i soggetti del processo di comuni­cazione sono a conoscenza del codice usato si rende pos­sibile la decodifica del messaggio, quindi la realizzazione di un processo comunicativo completo. Ogni disciplina, ogni scienza, ogni cultura specifica ha un proprio co­dice.

Quando parliamo di canale intendiamo il mezzo at­tra­verso il quale inviamo il messaggio strutturato; per esem­pio, quando parliamo con qualcuno comunichiamo il no­stro messaggio strutturato nel codice "lingua italiana" at­traverso il canale delle onde sonore.
Sappiamo anche che la migliore comprensione del mes­saggio si ottiene quando la comunicazione si avvale di più canali in contemporanea (per esempio la televisione: ca­nale delle onde sonore e canale visivo).

Un elemento di fondamentale importanza nei processi di comunicazione è il feedback, cioè il "nutrimento di ri­torno" o il "rinforzo". Quando nell'analisi di un processo di comunicazione si prende in considerazione il feedback si esce dalla schema di base esposto in precedenza e si giunge a definire una dimensione circolare, dove non si è mai solo emittenti o riceventi, ma entrambi i soggetti contemporaneamente.
In effetti quando parliamo con qualcuno inviamo al no­stro interlocutore una serie di stimoli (fisici e psichici) che provocano in lui una serie di reazioni (movimenti del corpo, espressioni del viso, richieste verbali, silenzi) che a loro volta si trasformano in ulteriori stimoli per noi, indu­cendoci a nuove reazioni e così via...


La comunicazione è importante in quanto fornisce un portale per le persone a essere in grado di esprimere i loro sentimenti o inviare messaggi considerando differenze di tempo, distanza o spazio.
Essere in grado di comunicare con la gente fa le cose più facili. Questo è valido per quasi tutti i campi. È infatti necessaria per mantenere le cose organizzate e allineati. Sotto l'aspetto personale, la comunicazione viene utilizzato per esprimere una varietà di sentimenti e pensieri.

I principi fondamentali della comunicazione

1)  Non si può non comunicare. Tutto è comunicazione
Pensiamo alla sala d’aspetto di uno studio medico. Entriamo e cerchiamo lo sguardo degli altri per accennare un saluto. Qualcuno sta leggendo, solleva gli occhi per un attimo e poi riprende a leggere. Non vuole comunicare con noi. Nondimeno ci ha comunicato la sua intenzione di non voler comunicare.
Non solo la presenza ma anche l’assenza di qualcuno ci comunica qualcosa.
Tutto comunica: le sedie disposte in un certo modo, la pulizia o meno di un ambiente, la scelta di un luogo rispetto ad un altro, persino il silenzio, paradossalmente comunica qualcosa.

2)  Il significato di una comunicazione è nella risposta che si riceve
In questa definizione risulta centrale il feedback, cioè l’informazione di ritorno. Spesso siamo troppo concentrati su ciò che dobbiamo dire (il contenuto, le informazioni, gli insegnamenti) piuttosto che fare attenzione anche e soprattutto ai messaggi diretti o indiretti che i nostri interlocutori continuamente ci inviano (segnali di stanchezza, indifferenza, segnali di richiesta attenzione, affetto, coinvolgimento, aiuto….).
Assumersi la responsabilità del risultato della propria comunicazione significa fare tesoro delle informazioni di ritorno e cioè del feedback. Se non riesco a trasferire un contenuto, è la mia comunicazione che va cambiata, non è il ricevente che non ha capito.

3)  In ogni comunicazione esiste un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione

Il contenuto è ciò che si comunica, il messaggio che si trasmette ed è percepito a livello consapevole. La relazione  definisce il tipo di rapporto che esiste tra le persone ed è spesso percepita a livello inconsapevole. Non trasmetto solo un messaggio ma instauro anche una relazione.
Al centro non c’è il contenuto da far passare ma la persona che ho di fronte. Perché la mia comunicazione sia efficace è indispensabile conoscere i nostri interlocutori, capire le loro attese, bisogni, desideri, inviare continuamente segnali di relazione.


Dott.ssa I. Siena

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