venerdì 9 ottobre 2015

MA QUALI GENITORI IDEALI?

L’Associazione Italiana di Psicologia sostiene che “Le affermazioni secondo cui i bambini, per crescere bene, avrebbero bisogno di una madre e di un padre, non trovano riscontro nella ricerca internazionale […]".


Infatti i risultati delle ricerche psicologiche hanno da tempo documentato come il benessere psico­sociale dei membri dei gruppi familiari non sia tanto legato alla forma che il gruppo assume, quanto alla qualità dei processi e delle dinamiche relazionali che si attualizzano al suo interno. 
In altre parole, non sono né il numero né il genere dei genitori a garantire di per sé le condizioni di sviluppo migliori per i bambini, bensì la loro capacità di assumere questi ruoli e le responsabilità educative che ne derivano.
In particolare, la ricerca psicologica ha messo in evidenza che ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell’ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che essi siano dello stesso sesso.”


Va ricordato con forza che, oltre alla famiglia, è la società ad avere un forte impatto sullo sviluppo emotivo del bambino. Essa condiziona la personalità umana nei suoi aspetti esterni - di comportamento – e in quelli interiori – pensieri, opinioni, sentimenti – sin dalla nascita, influenzandola profondamente durante tutto il corso dello sviluppo sia tramite gli atti e gli atteggiamenti intenzionali che gli adulti rivolgono al bambino, sia tramite un’azione più generale che si attua sotto forma di informazione, di suggestione, di regola, di esempio. Dare l’esempio, questo è il nostro compito! E che sia quello giusto, di tolleranza e affetto, non di deleteria stigmatizzazione.

Vorrei concludere con un pensiero di Antonino Ferro psichiatra e psicoanalista, presidente della Società Psicoanalitica Italiana:

«Che ben vengano bambini di coppie che si amano e che siano capaci di buoni accoppiamenti mentali. Non sarà il sesso biologico dell’uno o dell’altro ad aver più peso ma le attitudini mentali dell’uno e dell’altro. I figli li faccia chi ha voglia di accudirli con amore. Ciò che conta, in fondo, è che ogni bambino abbia il suo Presepe, la sua festa, che sia accolto e amato come un prodigio, poi sul sesso biologico di bue e asinello non ci perderei molto tempo».

Dott. Simone Ferrazzo

Laureato in Psicologia e tirocinante presso la Obiettivo Famiglia Onlus di Pescara