Una
maggiore conoscenza ed accettazione di noi stessi non può che
farci sentire più sereni ed aperti verso il mondo, questo perché accertarsi
nella propria totalità è il primo passo per poter fare i conti con quelli che
sono i nostri bisogni reali.
La
serenità è uno stato d'animo che a
volte ci appare irraggiungibile o difficile da realizzare, perché molto spesso
cerchiamo di esercitare un controllo costante sulla nostra vita e su ciò che
concerne il lavoro, la famiglia e le relazioni. Inoltre la pressione sociale ci
spinge, il più delle volte, verso la ricerca costante di perfezionismo.
Restless, cioè agitato,
è un termine inglese che descrive uno stato d'animo di frustrazione, pressione,
e stanchezza. Ora, di fronte ad un comportamento che è carico di stress,
l'agitazione può provocare la rottura degli equilibri interiori, mettendo in crisi sia chi sperimenta questa
situazione in prima persona ma anche chi vive questa situazione di riflesso.
L'agitazione
è in realtà uno stato d'animo che tutti abbiamo sperimentato almeno una volta
nella vita. Qualunque tipo di evento, che sia una lite, il cambiamento di casa
o anche avvenimenti felici come l'innamorarsi o l'organizzare una vacanza, può
provocare una tempesta emozionale della quale ricerchiamo la causa nell'ambiente circostante. La ragione è
invece nella relazione che abbiamo con noi stessi.
Quindi
“pace” non significa necessariamente “calma piatta”, ma per raggiungerla è
spesso sufficiente allentare l'eccessivo controllo che esercitiamo sulla nostra
vita, in quanto controllare troppo gli eventi equivale ad essere costantemente
scontenti.
L'insoddisfazione,
la paura del cambiamento e la
passività, deformano la percezione che noi abbiamo della realtà, impedendoci di
essere sereni con noi stessi e gli altri.
Quindi,
per superare la scontentezza è necessario conoscersi un po' di più. Come è
possibile essere sicuri che i sogni che coltiviamo e le ambizioni che abbiamo
siano i nostri, se prima non ci guardiamo dentro? Il paradosso è sempre
dietro l'angolo, ci auguriamo la pace ma ci sovraccarichiamo di aspettative,
vogliamo il riconoscimento degli altri senza conoscere noi stessi e siamo
fautori del carpe diem, mentre la nostra mente è proiettata nel futuro.
Per
raggiungere la serenità e prendere le distanze dal circolo vizioso
dell'autosvalutazione è necessario riconnettersi con la nostra parte profonda,
capire a fondo i propri bisogni, non caricarsi di aspettative irrealizzabili ed
ancor più fondamentale, accettarsi per quello che si è.
Dott.ssa Alessandra Errichiello
Tirocinante di Psicologia
presso la Obiettivo Famiglia Onlus di Pescara